Trepidi cenni disegni
di carta ma quali saranno
attore maschera o marinaio
i moti del tuo cuore?
anima furba che mi eludi mano molle
che il capo tiene su, il tempo fai
cadere, la tua fisionomia è un bavero
un clic un cappello, nessun luogo
è la tua casa ogni straccio un possibile volto.
sui sandali dell’austerità
sfarfalli come angelo oppure
te ne andrai strusciando inquieto
le tue ciabatte di foglia
è già schermo l’ombreggiatura
del collo il debole mento
sfuggente, opponi dietro mille
volti nessun volto.
amico mio il tuo sarto
ti infossa ti slava i contorni
i bottoncini, ti raddoppia agile
ho pasticciato nelle linee
morte quasi un osso.
sfumante fragilità, deposti
i tuoi lembi posi t’inquadri
placato, quelle mani un po’
si agitano quasi ombra o il torso
ruvido massiccio e le spalle
il naso freschissimo:
ti darò un volto e un nome