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Disegni
Olio su tela
Tridimen-sionali



Biografia
Enzo Carioti nasce ad Amborzasco comune di S. Stefano d’Aveto - Genova il 18 luglio 1946.
All’età di due anni, con la famiglia, si trasferisce in Calabria.
1951 segue il padre che lavora negli scavi archeologici sulla costa ionica tra Le Castelle, Isola Capo Rizzuto e Riace Marina, anche se piccolo Enzo ne è affascinato.
A quindici anni consegue il diploma di scuola secondaria di avviamento professionale .... è rimandato in disegno....
1961 ritorna a Genova con i genitori ed i fratelli più piccoli
1962 - 1966 Enzo prova tanti lavori: apprendista in officine meccaniche e idrauliche, fattorino, apprendista in libreria, frequenta il corso di vetrinista, lavora come aiuto cameriere e commesso in farmacia.
Nel frattempo conosce la città, le piazze, i monumenti, i parchi, i musei, frequenta le gallerie d’arte e legge, legge molto, si documenta sulle ultime tendenze figurative.
Utilizza i suoi pochi risparmi per comprare libri, colori, album, il primo registratore…
Disegna su tutto ciò che trova, scrive le prime poesie.
1967 “il difficile servizio militare”
1969 - 1971 ricomincia a lavorare come aiuto cameriere ad Imperia, Savona, commis di sala all’- Hotel Plaza di Genova, lavora e viaggia... Parigi, Schuls, Lugano; lavora in miniera in Polonia. Scrive l’amico Primo Sabba: “avevo incontrato Enzo nel 1970 in un parco di Parigi, insieme ci eravamo spostati in Germania a Stoccarda, avevamo trovato lavoro nella città di Otto Dix le cui opere ci avevano impressionato molto, successivamente ci eravamo recati a Norimberga a lavorare in fabbrica, poi a Monaco di Baviera a lavorare e visitare il Museo delle Scienze e della Tecnica, ad appassionarci davanti ai capolavori di Dürer e Cranac. Enzo mi ha trasmesso la sua passione per i libri e le pubblicazioni d’arte, nonostante la stanchezza passavamo la maggior parte del tempo libero nelle gallerie d’arte, nelle librerie, nei musei o nei cinema d’essai.
Poi ci siamo separati, lui è tornato a Parigi, io ho proseguito”.
Parigi è la sua meta ricorrente, qui vive come un bohémien, vendendo i suoi disegni lungo la Senna.
1972 torna a casa, espone i suoi primi lavori, usa pastelli a cera.
Frequenta il corso da infermiere e viene assunto in ospedale.
Inizia a lavorare nel campo delle arti visive, dipinge un’infinità di tele.
1973 ha finalmente uno stipendio fisso, organizza la sua prima mostra personale.
1976 consegue il diploma magistrale
1976 - 1981 lavora su fogli bianchi, utilizza veline, fili e garze, partecipa a varie esposizioni e nel frattempo collabora con il Quarto Teatro a rappresentazioni sceniche. Nasce il Teatro alla ricerca del p(h)anico, ora viaggia solo durante le ferie. La Sicilia resta la meta preferita, poi le biennali di Venezia.
1982 -1985 lavora su serie di silhouette di carta bianca e/o trasparente con interventi a matita o con accenni di colore. Prende in affitto uno studio in Via S. Lorenzo dove mette in scena i suoi spettacoli formando un gruppo di lavoro e di idee.
1985 - 1987 lavora e porta i suoi spettacoli a Roma, Bologna, Firenze, Cagliari, Poznan’ - Torum, Varsavia. Viaggia: Parigi, San Sebastian, Berlino.
Inizia a studiare musica: anziché un’automobile preferisce possedere un pianoforte: l’attività artistica continua. Legge molto. Nella sua libreria ci sono oggi più di quattromila volumi. Scrive Carla Casalgrandi: “Enzo era una persona di poche parole, ma se ti incontrava , ti salutava con calore, interrompendo la lettura dell’eterno libro che portava sempre con sé anche sull’autobus, camminava leggendo, ti invitava alle sue rappresentazioni e sapeva aprirsi in un sorriso che era come un regalo, sapeva darti anche il guizzo ironico ed acuto dello sguardo sulla battuta, dietro le lenti da miope. Enzo aveva saputo prendere con rigore e stile le distanze dalla volgarità.”
1989 nasce il “Teatro Del Secondo Fuoco”. Trasferisce lo studio in vico Mele, uno spazio ideale per esporre i tanti suoi lavori e continuare l’opera teatrale.
1988 - 1990 elabora una grande quantità di opere tridimensionali utilizzando cartoni, cartoncini, carte e veline, spesso ispirandosi ad opere della pittura classica.
1991 lavora freneticamente per la collettiva a Vienna e la personale a Madrid.
1992 a settembre espone alla Galleria Ravecca.

Il sedici novembre ci lascia.

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F. Per pensarsi smette di guardare fuori di sè e chiudendo gli occhi si guarda dentro.
Mentre F. si pensa io vedo in lui me stesso pensarmi e lui pensa in me se stesso guardarsi.
Ho dovuto trarre indietro F. per ritrarlo.
 
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